Il nostro ristorante ha origini storiche, ma non tutti sanno quanto sia antico il suo nome. 

In primo luogo, bisogna dare la definizione di “Tombon” o anche “Tumbun”. Il termine indicava, in dialetto milanese, il punto in cui l’acqua del naviglio, alimentata da diversi canali e rogge, dava vita a pericolosi mulinelli causati dalla diversa profondità delle acque.

Quando si parla di tombone ci si riferisce quindi ai navigli, ed è necessario fare parecchi passi indietro per ricapitolarne la storia, o almeno quella parte che si riferisce alle nostre origini.

Nel 1496, Ludovico il Moro fece costruire un bacino in cui far confluire le acque del Naviglio Martesana per consentire il carico e scarico delle merci che viaggiavano sui barconi. Questo porticciolo commerciale artificiale venne chiamato el Tombon de San Marc.

Esso si trovava precisamente all’incrocio tra le attuali vie San Marco e Montebello, collegando le acque della Martesana a Milano e le stesse al sistema di canali della cerchia interna della città. Poco dopo questo tratto, ancora oggi si possono ammirare i resti della cosiddetta Conca dell’Incoronata, luogo in cui si riscuotevano i dazi e dove, davanti alla chiesa di San Marco, si trovava un piccolo laghetto nel quale attraccavano le barche cariche di merce.

Diventato area pubblica, a metà dell’Ottocento vi sorse una bottiglieria, che restò aperta per circa un secolo.

Nel 1963 aprì El Tombon de San Marc nel cuore del quartiere di Brera. Fu uno dei primi locali ad avere la concessione da parte del Comune di rimanere aperto anche oltre le 20.00 e negli anni ‘80 la Milano da bere ne decretò il pieno successo.

Le porte del Tombon si chiusero poi in anni ancora più recenti, fino alla nostra nuova apertura.Abbiamo preso la decisione di mantenere vivo il suo nome così come il suo aspetto perché crediamo fortemente nel fascino antico che porta con sé questo luogo ricco di storia e racconti. L’unica cosa che forse è cambiata è la cucina: innovativa, moderna e ricercata, si fa carico della tradizione riproponendola in chiave moderna.