Conosciuta e amata in tutto il mondo la cotoletta alla milanese è un piatto simbolo della metropoli lombarda. Come tutte le prelibatezze che hanno successo la sua fama è diventata internazionale ma le sue radici arrivano da un tempo molto lontano.

Il 17 settembre del 1134 ci fu un lauto pasto presso la Basilica di Sant’Ambrogio di Milano, che prevedeva, tra le diverse portate, anche delle gustosissime costolette, impanate e fritte.
Bisogna però attendere l’Ottocento, precisamente il 1814, al primo utilizzo del nome così come lo conosciamo oggi: la cotoletta in dialetto milanese “la cutelèta”.

Più tardi la chiamarono anche “uregia d’elefant”, d’altro canto non si può certo negare la somiglianza con l’orecchia del grande animale!

C’è però chi afferma che la cotoletta sia un piatto originario della Francia, poiché già nel 1750 esistevano le bistecche impanate, quindi, fu con la Rivoluzione Francese che questa amata ricetta arrivò in Italia.
Se pur le origini sia controverse non si può negare che i metodi di preparazione e la scelta della carne sono molto differenti.

Infatti, il metodo di preparazione della cotoletta alla milanese originale è senz’altro iconico: l’osso deve essere tagliato tra la prima e la sesta costola del lombo di un vitello da latte e viene battuta con vigore prima di essere cotta.
Le costolette devono essere immerse nelle uova sbattute, ricoperte pane grattugiato e fritte a fuoco lento nel burro fino a raggiungere la perfetta doratura e croccantezza.

Una vera poesia per il palato.