Uno dei secondi piatti a base di carne più famosi al mondo e servito per eccellenza durante occasioni speciali: il filetto alla Wellington.
Questo piatto fu preparato per la prima volta nel 1815 dagli chef del duca inglese Arthur Wellesley, che prese poi il titolo di Wellington in seguito alla sconfitta di Napoleone a Waterloo. Il duca era assai famoso per i suoi gusti piuttosto difficili e per aver licenziato diversi chef che non erano in grado di soddisfare il suo palato. Solo questo filetto di manzo riuscì a fare breccia nel suo cuore e conquistarlo, motivo per il quale venne poi ribattezzato con il suo nome.

La ricetta è molto complessa e richiede una buona dimestichezza in cucina: prevede la doppia cottura della carne, che viene prima scottata in padella, poi ricoperta con una salsa ai funghi e prosciutto crudo, per poi essere avvolta nella pasta sfoglia e terminare la cottura in forno.
Per ottenere un risultato perfetto bisogna prestare moltissima attenzione alla cottura della carne che deve essere sempre misurata con un termometro per arrosti. Solo con la giusta tecnica si potrà ottenere un filetto tenerissimo e succoso!

Esistono tre diverse modalità per cuocere questo piatto: la temperatura al cuore dovrà essere di 40° per una cottura molto al sangue, 50° per una cottura al sangue, 60° per una cottura rosata e 70° ben cotto.
Per rendere il piatto ancora più equilibrato noi ve lo serviamo con una salsa di accompagnamento al brachetto, per per una finitura piacevolmente aromatica.